Donne in Nero di Belgrado/Serbia/- Donne in Nero di Madrid
SIGNOR OBAMA,
SI', LEI PUO’ COLLABORARE PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE
Signor Obama,
Israele sta applicando da anni una politica di guerra colonialista generalizzata contro la Palestina: la guerra a Gaza, il Muro, gli insediamenti in Cisgordania, l’usurpazione dell’acqua e delle risorse, in gran misura perché i Governi USA lo hanno sostenuto e consentito. USA è responsabile del fatto che i Governi israeliani violino continuamente tutte le risoluzioni dell’ONU e i Trattati Internazionali. Questa politica di guerra ha fatto sì che la società civile palestinese viva sotto l’oppressione della militarizzazione dei governi israeliani, come sotto quella dei suoi stessi governanti; e la società civile israeliana sotto la militarizzazione oppressiva dei suoi. Tutta questa politica di violenza e umillazione fa aumentare il dolore, l’odio e il desiderio di vendetta, generando la radicalizzazione di una parte della società palestinese ed araba in generale e provocando un’ondata di rifiuto mondiale verso Israele e USA.
Noi Donne in Nero ci uniamo alle molteplici petizioni di numerose donne della Rete Internazionale delle Donne in Nero, affinchè si fermi la violenza permanente nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, chiedendo che USA, paesi europei ed altri paesi sospendano la vendita di armi a Israele, perché queste sono le armi che si usano contro la popolazione civile, e ciò significa essere complici dell’aggressione.
La popolazione di Gaza e Cisgiordania, come l’insieme dei palestinesi, molti dei quali profughi di guerra, paga il prezzo per l’incapacità della Comunità Internazionale di obbligare il Governo israeliano a rispettare la legalità internazionale e arrestare la sua politica colonialista.
Certamente, con il lancio di razzi, Hamás genera paura e costituisce una minaccia per la popolazione civile israeliana. Sono azioni che devono essere condannate e se necessario fermate. Ma basta con l’impunità del governo di Israele e il ricatto dei suoi leader.
Com’è possibile sostenere, difendere o tacere sulla politica di aggressione del Governo di Israele?
Noi, Donne in Nero di Belgrado-Serbia e di Madrid, appartenenti alla Rete Internazionale delle Donne in Nero contro la Guerra, organizzazione nata in Israele nel 1988, le rivolgiamo un appello in nome della Pace e della Giustizia in Medio Oriente. Il cessate-il-fuoco decretato unilateralmente dal Governo israeliano non contribuisce alla Pace.
Signor Obama
· Sí, lei può: Fermare subito il Crimine contro l’Umanità a Gaza.
· Sí, lei può: Porre fine all’assedio in cui vivono la Striscia di Gaza e la Cisgiordania.
· Sí, lei può: Porre fine alla vendita di armi di USA a Israele. In caso contrario continuerete ad essere responsabili delle morti che producono.
· Sí, lei può: Rivedere tutti gli accordi con Israele ed annullare immediatamente quelli sottoscritti il 16 gennaio dai rappresentanti dei governi di Israele ed USA, Tzipi Livni e Condoleezza Rice, perché non contribuiscono alla Pace. Servono solo a rafforzare gli interessi di Israele.
· Sí, lei può: fare pressione perchè il Governo di Israele compaia davanti ai Tribunali Internazionali competenti, affinché si pronuncino sulle moltiplici violazioni dei principi contenuti nei Trattati e Risoluzioni del Diritto Internazionale.
· Sí, lei può: Sostenere le iniziative che giudicano queste violazioni degli Accordi Internazionali. Si deve porre fine all’impunità. Israele deve osservarli e rispettarli.
· Sí, lei può: Dare impulso al cambiamento che ponga fine a tanta violenza, affinché le società civili palestinese e israeliana possano sviluppare relazioni di conoscenza e fiducia che favoriscano la costruzione della Pace.
· Sí, lei può: Ascoltare le voci delle organizzazioni civili pacifiste arabe, israeliane, degli USA e della comunità internazionale, che chiedono Pace e Giustizia e che spesso sono calunniate, criminalizzate, aggredite e incarcerate per il loro attivismo nonviolento in favore della Pace.
· Sí, lei può: Rompere il suo silenzio. Il silenzio mondiale è già rotto ed il messaggio generale è: fermare i Crimini contro l’Umanità e aprire un dialogo con tutte le parti in conflitto.
Noi, Donne in Nero di Belgrado/Serbia abbiamo il diritto e la legittimità morale di esigere il rispetto di tutti i Diritti Umani da tutti i governi del mondo, incluso quello USA, perchè sempre e in primo luogo abbiamo condannato, abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere l’assunzione di responsabilità per tutti i crimini commessi dal regime criminale serbo e dalle sue formazioni armate in tutto il territorio della ex Jugoslavia. Continueremo ad esigere che tutti i crimini siano puniti, prima quelli commessi in nostro nomee, come quelli commessi da altri.
Noi, Donne in Nero di Madrid, abbiamo il diritto e la legittimità morale di esigere il rispetto di tutti i Diritti Umani da tutti i governi del mondo, in primo luogo dal nostro, e anche da quello USA. Continueremo ad esigere che tutti i Crimini contro l’Umanità siano puniti, prima quelli commessi in nostro nome, ed anche quelli commessi da altri.
Una delle nostre amiche, Donna in Nero israeliana, afferma: “La mia comunità riconosce che la nostra sicurezza e il nostro benessere sono legati al benessere dei palestinesi e alla loro sicurezza e prosperità. Noi rifiutiamo di essere nemiche, noi continueremo a creare una cultura della Nonviolenza, della Giustizia e della Pace”.
Belgrado/ Serbia e Madrid, 20 gennaio 2009
SIGNOR OBAMA,
SI', LEI PUO’ COLLABORARE PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE
Signor Obama,
Israele sta applicando da anni una politica di guerra colonialista generalizzata contro la Palestina: la guerra a Gaza, il Muro, gli insediamenti in Cisgordania, l’usurpazione dell’acqua e delle risorse, in gran misura perché i Governi USA lo hanno sostenuto e consentito. USA è responsabile del fatto che i Governi israeliani violino continuamente tutte le risoluzioni dell’ONU e i Trattati Internazionali. Questa politica di guerra ha fatto sì che la società civile palestinese viva sotto l’oppressione della militarizzazione dei governi israeliani, come sotto quella dei suoi stessi governanti; e la società civile israeliana sotto la militarizzazione oppressiva dei suoi. Tutta questa politica di violenza e umillazione fa aumentare il dolore, l’odio e il desiderio di vendetta, generando la radicalizzazione di una parte della società palestinese ed araba in generale e provocando un’ondata di rifiuto mondiale verso Israele e USA.
Noi Donne in Nero ci uniamo alle molteplici petizioni di numerose donne della Rete Internazionale delle Donne in Nero, affinchè si fermi la violenza permanente nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, chiedendo che USA, paesi europei ed altri paesi sospendano la vendita di armi a Israele, perché queste sono le armi che si usano contro la popolazione civile, e ciò significa essere complici dell’aggressione.
La popolazione di Gaza e Cisgiordania, come l’insieme dei palestinesi, molti dei quali profughi di guerra, paga il prezzo per l’incapacità della Comunità Internazionale di obbligare il Governo israeliano a rispettare la legalità internazionale e arrestare la sua politica colonialista.
Certamente, con il lancio di razzi, Hamás genera paura e costituisce una minaccia per la popolazione civile israeliana. Sono azioni che devono essere condannate e se necessario fermate. Ma basta con l’impunità del governo di Israele e il ricatto dei suoi leader.
Com’è possibile sostenere, difendere o tacere sulla politica di aggressione del Governo di Israele?
Noi, Donne in Nero di Belgrado-Serbia e di Madrid, appartenenti alla Rete Internazionale delle Donne in Nero contro la Guerra, organizzazione nata in Israele nel 1988, le rivolgiamo un appello in nome della Pace e della Giustizia in Medio Oriente. Il cessate-il-fuoco decretato unilateralmente dal Governo israeliano non contribuisce alla Pace.
Signor Obama
· Sí, lei può: Fermare subito il Crimine contro l’Umanità a Gaza.
· Sí, lei può: Porre fine all’assedio in cui vivono la Striscia di Gaza e la Cisgiordania.
· Sí, lei può: Porre fine alla vendita di armi di USA a Israele. In caso contrario continuerete ad essere responsabili delle morti che producono.
· Sí, lei può: Rivedere tutti gli accordi con Israele ed annullare immediatamente quelli sottoscritti il 16 gennaio dai rappresentanti dei governi di Israele ed USA, Tzipi Livni e Condoleezza Rice, perché non contribuiscono alla Pace. Servono solo a rafforzare gli interessi di Israele.
· Sí, lei può: fare pressione perchè il Governo di Israele compaia davanti ai Tribunali Internazionali competenti, affinché si pronuncino sulle moltiplici violazioni dei principi contenuti nei Trattati e Risoluzioni del Diritto Internazionale.
· Sí, lei può: Sostenere le iniziative che giudicano queste violazioni degli Accordi Internazionali. Si deve porre fine all’impunità. Israele deve osservarli e rispettarli.
· Sí, lei può: Dare impulso al cambiamento che ponga fine a tanta violenza, affinché le società civili palestinese e israeliana possano sviluppare relazioni di conoscenza e fiducia che favoriscano la costruzione della Pace.
· Sí, lei può: Ascoltare le voci delle organizzazioni civili pacifiste arabe, israeliane, degli USA e della comunità internazionale, che chiedono Pace e Giustizia e che spesso sono calunniate, criminalizzate, aggredite e incarcerate per il loro attivismo nonviolento in favore della Pace.
· Sí, lei può: Rompere il suo silenzio. Il silenzio mondiale è già rotto ed il messaggio generale è: fermare i Crimini contro l’Umanità e aprire un dialogo con tutte le parti in conflitto.
Noi, Donne in Nero di Belgrado/Serbia abbiamo il diritto e la legittimità morale di esigere il rispetto di tutti i Diritti Umani da tutti i governi del mondo, incluso quello USA, perchè sempre e in primo luogo abbiamo condannato, abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere l’assunzione di responsabilità per tutti i crimini commessi dal regime criminale serbo e dalle sue formazioni armate in tutto il territorio della ex Jugoslavia. Continueremo ad esigere che tutti i crimini siano puniti, prima quelli commessi in nostro nomee, come quelli commessi da altri.
Noi, Donne in Nero di Madrid, abbiamo il diritto e la legittimità morale di esigere il rispetto di tutti i Diritti Umani da tutti i governi del mondo, in primo luogo dal nostro, e anche da quello USA. Continueremo ad esigere che tutti i Crimini contro l’Umanità siano puniti, prima quelli commessi in nostro nome, ed anche quelli commessi da altri.
Una delle nostre amiche, Donna in Nero israeliana, afferma: “La mia comunità riconosce che la nostra sicurezza e il nostro benessere sono legati al benessere dei palestinesi e alla loro sicurezza e prosperità. Noi rifiutiamo di essere nemiche, noi continueremo a creare una cultura della Nonviolenza, della Giustizia e della Pace”.
Belgrado/ Serbia e Madrid, 20 gennaio 2009
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