19 gennaio 2009

Mercoledì 21 alle 17 in piazza del Nettuno: DONNE INSIEME PER DIRE BASTA AL MASSACRO DI GAZA


E' cominciato il "ritiro da Gaza" dell'esercito israeliano che si lascia dietro un cumulo di macerie, più di mille morti e zone di Gaza completamente desertificate dall'opera dei tank, a Jabalya sono state distrutte tutte le case, aranceti, oliveti e un vandalismo portato avanti con odio e accanimento si e abbattuto perfino sui sanitari delle case presi a martellate mentre scritte umilianti o contro Hamas coprono i pochi muri rimasti in piedi in uno scenario lunare terrificante. Naturalmente le operazioni di ritiro saranno parziali nel senso che ci sarà comunque a Gaza una presenza militare israeliana.
Niente è risolto, le donne invisibili e disperate che sono morte o sono rimaste ferite gravemente nella trappola di Gaza rimarranno dimenticate se le donne del mondo non si incaricheranno di dare loro visibilità, i bambini che non sono morti dovranno superare gravi traumi nel corpo e nella psiche ma magari mentre si cercherà di operare in tal senso ricominceranno le bombe e le violenze, bisogna operare dunque per garantire la cessazione di qualunque attività militare, bisogna garantire l'evacuazione totale dei militari israeliani da gaza, deve definitivamente terminare l'occupazione militare dei territori abitati dalla popolazione palestinese, garantire la riapertura di tutti i valichi perché le palestinesi e i palestinesi abbiano libertà di movimento insieme alle merci in entrata e in uscita.
Si deve operare per la riconciliazione fra palestinesi che questo ulteriore massacro non ha certo aiutato, il territorio palestinese deve essere unitario sia in senso territoriale che politico, quindi "NO AI BANTUSTAN" ma definizione dei confini e ritiro dai territori occupati e riconsegna ai palestinesi della terra rubata.
Il ritiro deve avvenire da tutti i territori palestinesi sia da un punto di vista militare che degli insediamenti dei coloni ricordiamo che in Cisgiordania tutto il territorio è disseminato di colonie e di presidi militari, dovranno inoltre essere eliminati i check-point ed instaurati normali passaggi di confine.
Consideriamo fatte "NON IN NOSTRO NOME" le offerte di Berlusconi al summit convocato da Mubarak, egli infatti si è impegnato a pattugliare il mare davanti a Gaza così come il valico di Rafah con i carabinieri italiani perché non entrino armi per Hamas, questo ignora che i valichi da cui sono venute le bombe sono quelli israeliani quindi il pattugliamento eventuale dovrebbe impedire i soprusi nei confronti dei palestinesi, gli impedimenti all'uscita e all'entrata delle merci e delle forniture mediche oltre che delle persone, ignora inoltre che la guerra su Gaza era stata già preparata da mesi per scopi elettorali ma non solo e quindi si sta svolgendo un teatrino che ignora i diritti umani della popolazione palestinese.

CHIEDIAMO CHE SIA DATO SEGUITO ALLA DENUNCIA DELL'ONU DEI CRIMINI DI GUERRA COMMESSI DALL'ESERCITO ISRAELIANO
LO STATO D'ISRAELE RISPONDA DAVANTI A UN TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER QUESTI CRIMINI CONTRO I DIRITTI UMANI NEI CONFRONTI DELLA POPOLAZIONE DI GAZA

Donne in Nero e non solo

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