Ancora una volta le donne del sindacato, con CGIL, CISL e UIL insieme alle associazioni e alle donne di Bologna denunciano con angoscia crescente l’ulteriore atto di brutale violenza che venerdì sera della settimana scorsa ha sconvolto la vita di una ragazza giovanissima, quasi una bambina, davanti a casa sua in Via Mattei.
La violazione più grave e vergognosa dei diritti umani è stata perpetrata nella nostra città e poi sabato a Roma e a Milano: nel giro di due giorni, in un crescendo impressionante, sono state violentate tre ragazze, due italiane e una extracomunitaria. Ancora una volta Bologna è stata colpita al cuore e la società civile e le donne di questa città si stringono attorno alla paura, allo strazio della ragazza e al dolore dei famigliari. Vogliamo che non si sentano soli, vogliamo dimostrare tutta la vicinanza, la solidarietà e l’affetto possibile, pur consapevoli che questo non cancellerà il male subito.
Chiediamo che chi ha commesso lo stupro, non solo venga assicurato alla giustizia, ma resti in galera : al di là delle chiacchiere e degli slogan sulla sicurezza, il principio della certezza della pena deve trionfare nei fatti e negli atti concreti e non c’è dubbio che per il reato di stupro si debbano prevedere pene più severe. Il problema principale che dobbiamo affrontare è di carattere culturale, perciò più complesso e insidioso: l’idea che le donne debbano soggiacere alle voglie e alla forza bruta dei maschi. Una cultura priva del rispetto, del riconoscimento della volontà e della dignità delle donne che non conosce confini, limiti geografici, etnie, un male radicato che percorre tutta la storia dell’umanità.
Per questo gli strumenti da utilizzare debbono essere tanti, diversificati e tutti con un solo obiettivo: affermare il diritto al rispetto dell’integrità fisica della donna.
L’episodio di violenza a Bologna ha avuto anche un risvolto molto grave che deve destare forte preoccupazione. La persona che ha soccorso la ragazza ha dichiarato di non avere trovato nessun tipo di solidarietà e di aiuto da parte di passanti, automobilisti e pedoni.
L’indifferenza delle persone è una degenerazione che dobbiamo sconfiggere. Non si può accettare in alcun modo che di fronte ad un fatto così grave ci possa essere qualcuno che volti la faccia da un’altra parte, che non voglia vedere e non voglia sentire. L’atteggiamento individualista e la mancanza di solidarietà fanno parte di una strategia che alimenta un clima di intolleranza, di paura, di odio e di deriva razzista, che non aiuta la convivenza civile e che dimostra ogni giorno di più di non essere in grado di contrastare efficacemente la violenza.
Per CGIL, CISL e UIL il senso civico e di coesione sociale saranno sempre terreno su cui puntare, soprattutto nei momenti di crisi e di difficoltà.
La città di Bologna deve chiamare a raccolta le sue forze migliori in grado di reagire con tempestività.
Per questo le donne del sindacato con CGIL, CISL e UIL organizzano per Mercoledì 18 febbraio 2009 alle ore 18 un presidio in Piazza Nettuno per contrastare la violenza sulle donne.
Sono invitati ad aderire all’iniziativa tutte le associazioni che fanno parte della società civile, le associazioni femminili, le istituzioni, i partiti, le donne e gli uomini di questa città.
Un invito particolare va indirizzato alle associazioni degli stranieri, soprattutto quelle femminili, nella convinzione che si possa, insieme, far crescere una cultura contro ogni tipo di violenza e un atteggiamento di rispetto della dignità e del corpo delle donne.
CGIL, CISL e UIL Bologna
Bologna, 16 febbraio 2009
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