Da Repubblica
VICENZA - Duecento attivisti del movimento "No Dal Molin" hanno occupato i terreni intorno all'aeroporto vicentino dove sorgerà la nuova base Usa. Alcuni manifestanti sono saliti sui tetti di un paio di palazzine, mentre all'esterno sono esposti striscioni contro il progetto militare americano che prevede l'allargamento di Camp Ederle. Gli slogan sono quelli già usati in altre manifestazioni pubbliche e durante l'occupazione della stazione di Vicenza nel luglio scorso: "Vicenza città di pace"; "Voi demolite, noi costruiamo la pace". "L'occupazione - spiega il comitato - proseguirà ad oltranza. E' la risposta di quanti si oppongono al progetto all'annuncio dell'imminente avvio dei cantieri. Lo scorso 5 ottobre, attraverso la consultazione popolare, i partecipanti al voto hanno deciso a larga maggioranza che quel territorio deve essere destinato a usi civili; perseverare nel voler realizzare il progetto significa calpestare la democrazia". Per precauzione, gli operai delle ditte incaricate di smantellare le vecchie strutture, sono stati fatti allontanare dal questore di Vicenza arrivato alla base americana insieme ad un nutrito gruppo di agenti in assetto antisommossa. Dopo una lunga trattativa, l'Enac, l'ente dell'aviazione civile proprietario dell'area, ha concesso ai manifestanti di rimanere nella parte aeroportuale civile occupata. Tra i dimostranti, presenti non solo esponenti dei comitati cittadini contrari alla base, ma anche alcuni Disobbedienti arrivati da Padova e da altre città del Veneto. Per entrare nei terreni, hanno tagliato un pezzo della recinzione esterna ma l'occupazione si è fermata davanti ai cancelli che proteggono l'area militare interna del Dal Molin. "Siamo riusciti a bloccare i lavori - hanno commentato i manifestanti - e questa è una vittoria".
31 gennaio 2009
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