Le forze dell'ordine, guidate dal Questore Sarlo, hanno messo l'area limitrofa al Dal Molin e l'intero territorio vicentino in stato da coprifuoco militare. Ogni assembramento di più di 3 persone è considerato manifestazione non autorizzata e i cittadini minacciati di arresto; ogni iniziativa di opposizione pacifica al cantiere per la nuova base Usa è considerata violenza. Nessun canale di dialogo è stato concesso ai manifestanti ai quali sono stati riservate soltanto minacce e botte.Stamattina un enorme spiegamento di forze dell'ordine ha impedito ai vicentini di raggiungere l'imbocco di Via Ferrarin. La polizia e i carabinieri sono avanzati per centinaia di metri, picchiando alcune persone che indietreggiavano lentamente. Poi un centinaio di manifestanti si è spostato a Montecchio Precalcino per bloccare i cancelli della ditta Carta Isnardo, dove transitano i camion che fanno la spola tra il Dal Molin e la cava. Due camion sono stati fermati per circa un'ora e, all'arrivo delle forze dell'ordine, è stato chiesto un incontro con il titolare della ditta. I funzionari della digos hanno risposto con la minaccia di arrestare tutti i manifestanti per il blocco stradale in corso.Quello messo in piedi dal questore Sarlo è un gigante con i piedi d'argilla. Decine di agenti in assetto antisommossa chiamati a Vicenza per intimorire la città. Ma i vicentini non sono cascati nella provocazione e non hanno accettato il clima di violenza instaurato dalle forze dell'ordine. Non ci interessa lo scontro, ci interessa fermare e rallentare i lavori: è quel che continueremo a fare in ogni angolo della nostra provincia.
Chiediamo che il Sindaco intervenga urgentemente per ristabilire un minimo di agibilità democratica in città.
Presidio Permanente, Vicenza, 10 febbraio 2009
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