5 maggio 2009

Donne iraniane e afghane: sorelle nella lotta contro l'estremismo religioso



Associazioni di donne iraniane in sostegno delle donne d'Afghanistan contro la nuova legge sulla famiglia

Noi, attiviste del movimento delle donne iraniane, abbiamo cercato di seguire regolarmente e responsabilmente le attività, i successi e i fallimenti delle donne in quest’area. Proprio perché crediamo che ogni successo e ogni fallimento delle donne, specialmente nella nostra regione, possano avere effetti anche sulle donne iraniane e sulla nostra società. Sappiamo per esperienza di essere capaci di modulare le nostre azioni per ottenere uguali diritti, imparando le une dalle altre. Non appena abbiamo saputo che una nuova legge, chiamata “Legge sulla Famiglia” è stata approvata in Afghanistan, abbiamo deciso di unirci alla vostra causa e lottare contro questa legge sessista.

Inoltre, la campagna “One Million Signature” (“Un Milione di Firme”) - http://www.campaignforequality.info/english/ -, una rete di attiviste decise a cambiare le discriminatorie leggi contro le donne e le ragazze in Iran, hanno inserito un articolo nel sito ufficiale della Campagna intitolato “l’Uguaglianza è un nostro diritto, rapporto dalla Manifestazione delle Donne” (http://www.we-change.org/spip.php?article3986).

Questa è la prima reazione organizzata delle Donne Afghane e un segno di speranza per il movimento delle donne afghane. Non è tanto che il movimento delle donne iraniane ha costituito con successo una coalizione contro la Legge sulla Famiglia che ha rimosso le restrizioni alla poligamia. La voce collettiva delle donne iraniane che ha detto NO ALLA POLIGAMIA (http://womennewsnetwork.net/2008/09/23/iran-women-say-no-to-polygamy/) ha costretto il governo a fare un passo indietro e a rivedere la legge. Ma certamente ogni vittoria a breve termine in Iran e in Afghanistan non possono mai considerarsi scontate. Le forze patriarcali e il potere politico – che non si fanno scrupoli a fare compromessi sui diritti delle donne e sulla loro dignità per perseguire la loro agenda politica – sono dietro a questa legge e cercano sempre nuove opportunità e scappatoie per incrementare questo tipo di leggi oppure – davanti a una resistenza locale o globale – a fare un passo indietro.

Per fermare la brutale pratica della lapidazione in Iran, le donne iraniane hanno avuto l’esperienza di “Una rara vittoria per i Diritti delle Donne in Iran” (http://www.opendemocracy.net/article/5050/iran_stop_stoning_now).

Una delle lezioni che abbiamo imparato dall’incontro e dalla lotta delle attiviste per i Diritti delle Donne in Iran e in Afghanistan, è che la resistenza locale e l’opposizione con un supporto globale possono fermare il loro assalto.

Nell’era della tecnologia dell’informazione e con l’emergere di nuovi mezzi tecnologici, queste regressive, obsolete e fanatiche leggi NON possono passare inosservate.

Nonostante tutte le atrocità, la guerra e il terrore inflitti nel nostro mondo da rappresentanti dello stato e non, l’attenzione della comunità globale circa i diritti e la dignità delle persone e delle comunità è una forza collettiva e transnazionale, una rete CHE NON PUO’ ESSERE IGNORATA A LUNGO.

- Nonostante il fatto che le 300 donne che hanno protestato a Kabul abbiamo dovuto fare i conti con contro-manifestanti che hanno tirato pietre e le hanno chiamate “cani”

- nonostante il fatto che le donne iraniane che chiedono di modificare le leggi discriminatorie in Iran vengano arrestate e detenute

- nonostante il fatto che i loro siti vengano oscurati, i loro giornali vengano chiusi e la loro sicurezza sia fragile

i movimenti per i diritti e la dignita, per l’equità e l’uguaglianza, stanno procedendo e ottenendo maggiore forza.



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