1 ottobre 2009

Appello delle Feministas en Resistencia in Honduras


Riceviamo l’appello delle Feministas en Resistencia in Honduras.


Con la presente, le Feministas en Resistencia dell'Honduras denunciano la repressione brutale che oggi e' stata attuata contro le persone che si sono riunite pacificamente di fronte all'ambasciata del Brasile in Honduras, dopo avere appreso che il presidente Presidente Manuel
Zelaya si e' rifugiato là.

La gente e' stata attaccata nella prima mattinata con gas, acqua e un apparecchio che emette rumori assordanti.

Alcuni sono stati feriri e portati in ospedale.

Ieri il governo de facto ha proclamato un coprifuoco nazionale a cominciare alle ore 16, quando la maggior parte degli operai honduregni sono ancora al lavoro. Il coprifuoco e' durato fino alle 7
del mattino. Nel frattempo il governo ha proclamato un nuovo coprifuoco dalle 7 alle 16 di oggi.

Vogliamo diffondere, nel modo più ampio possibile, il fatto che abbiamo paura per le nostre vite, a causa dell'aggressione continua e crescente dimostrata dall'esercito contro quelli che richiedono la restaurazione dell'ordine costituzionale.

La situazione in Honduras è peggiorata nella settimana scorsa. Ieri (28) e' stato emesso un decreto che permette arresti e perquisizioni senza accuse o autorizzazioni, e che abroga i diritti di libertà di
assemblea, di movimento, di stampa e di parole.

Canale 36 e Radio Globo sono stati chiusi oggi (il 29) dopo che il governo de facto ha pubblicato un decreto sospendendo 6 articoli della costituzione per un periodo di 45 giorni. Le due emittenti sono state invase dalle forze armate e di polizia, che sono entrate alle 5.30.
Fascicoli e apparecchi sono stati confiscati da Radio Globo. Canale 36 e' stato circondato dall'esercito e le trasmissioni sono state bloccate. Alcuni giornalisti hanno dovuto scappare dalle finestre.
Il decreto autorizza la chiusura di "ogni media che minaccia la pace e l'ordine pubblico" o che "attacca la dignita' umana di ufficiali pubblici o decisioni del governo.” Richiede l'arresto di "persone considerate sospette" aggiungendo che devono essere portate nei "centri
di detenzione, legalmente stabiliti".

Si dice che il governo ha ordinato l'arresto di attivisti e la loro detenzione in uno stadio.

Centinaia di soldati hanno disperso una manifestazione all' Universidad Pedagógica Nacional- Francisco Morazán, dove centinaia di persone si sono riunite per marciare verso l'ambasciata del Brasile.

Soldati sono stati dispiegati nei punti chiave di Tegucigalpa e in tutto il paese per bloccare la gente che voleva andare alla manifestazione.



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