25 luglio 2008
Jasmina Tesanovic: Il mio vicino Radovan Karadzic
Da Jasmina Tesanovic scrittrice e Donna in Nero di Belgrado riceviamo:
Radovan Karadzic, il poeta dei crimini di guerra serbi, uno dei due criminali più ricercati nei Balcani, quello con i riccioli soffici, è stato catturato la scorsa notte a Belgrado in Serbia.
Secondo le prime voci sembra che sia stato trovato nel mio stesso quartiere, dove frequentava un famoso ristorante di destra dove la gente delle ONG non era la benvenuta.
Al momento Karadzic viene trattenuto nel Tribunale speciale per i crimini di guerra di Belgrado, e sta per essere estradato al Tribunale internazionale per i crimini di guerra dell’Aja. Slobodan Milosevic lo ha preceduto nella stessa trafila alcuni anni fa.
A giudicare dalle chiacchiere sul blog B92 e i messaggi telefonici che ho ricevuto dai miei amici, come ho a lungo sospettato l’”Osama bin Laden Europeo” ed io siamo stati vicini di casa. Abbiamo mangiato lo stesso cibo, visto gli stesso mendicanti nel centro di Belgrado dove lui si è nascosto per tutti questi anni, un macellaio genocida travestito da ciarlatano New Age.
Un giornalista che vive vicino a me mi ha mandato un sms che diceva: Karadzic deve aver bevuto birra con il nostro vicino zingaro in strada. Come tutti sospettavamo e come alcuni di noi sapevano per certo: Karadzic si stava nascondendo dalla giustizia dietro i nostri nomi e le nostre vite, usando la popolazione serba come suoi scudi viventi.
Il nuovo governo filoeuropeo della Serbia doveva rompere con quella politica di copertura. Così i democratici premiano i votanti che hanno a lungo sofferto e che hanno dato loro il vantaggio sui rivali nazionalisti. Anche l’ex partito socialista di Milosevic sembra aver fatto parte dell’affare.
Radovan Karadzic, poeta, psichiatra e criminale planetario di guerra numero 1 , in realtà aveva fatto perdere le sue tracce nel 1996. Il suo generale Ratko Mladic, è ancora ricercato. Karadzic e Mladic sono stati rispettivamente l’architetto e l’esecutore del genocidio di Srebrenica in cui 8000 fra uomini e ragazzi sono stati assassinati in tre giorni.
La scorsa notte il fuggitivo da lungo tempo scomparso è stato formalmente interrogato nel tribunale speciale per I crimini di guerra di Belgrado. Si tratta dello stesso tribunale dove due anni fa ho seguito personalmente il processo agli Scorpioni, partecipanti al genocidio di Srebrenica. Il nome di Karadzic fu molte volte menzionato con profonda deferenza dagli Scorpioni.
Un paio di mesi prima che gli Scorpioni fossero arrestati nel 2005, la polizia fece irruzione nella casa della famiglia Karadzic arrestando per breve tempo il figlio. In questa occasione la moglie chiese pubblicamente al marito di consegnarsi alla giustizia. Il mito creatosi attorno al suo tetro personaggio era che lui non si sarebbe mai consegnato vivo ma che sarebbe morto come un martire suicida per amore della sua famiglia e per la causa dei Serbo-Bosniaci
A Karadzic non sono mai mancati i sostenitori. Gruppi urlanti di hooligans di destra hanno trascorso la notte fuori del tribunale per i crimini di guerra gridando il suo nome e chiedendo che Boris Tadic si suicidasse salvando così la Serbia. I militanti erano vigilati da una robusta presenza di polizia e la folla si è presto dispersa.
Politici internazionali come Richard Holbrooke si congratulano ora con il governo serbo per la sua importante azione, ritardata e ostacolata per tutti questi anni. Si è spesso dato notizia di uomini che somigliavano a Karadzic in varie parti della Bosnia e della Serbia e vari presunti complici sono stati sottoposti a giudizio per complicità. Era chiaro che erano protetti da potenti alleati locali, e si presume che Karadzic sia stato arrestato ieri grazie al tradimento di qualche addetto ai lavori. C’è ancora una taglia americana di 5 milioni di dollari non riscossa per l’arresto sia di Karadzic che di Mladic; per 12 anni l’allettante gruzzolo di denaro non è stato reclamato da nessuno.
Karadzic si sta difendendo con il silenzio, ma non un completo silenzio. Ha dichiarato che il suo arresto era una “farsa” e che era stato catturato tre giorni prima da uomini mascherati e tenuto prigioniero in una piccola cella.
Durante una conferenza stampa mattutina sono stati rivelati maggiori dettagli da parte di Rasim Ljajic, un funzionario governativo serbo responsabile della cooperazione con l’Aja. Secondo Ljajic, Radovan Karadzic che ufficialmente risulta bosniaco ha vissuto a Belgrado come cittadino serbo, sotto falsa identità e con un nuovo nome- "Dragan Dabic." Il "Dott. Dabic" ha lavorato come dottore di “medicina alternativa” in una clinica privata.
Magro, occhialuto, con una incipiente calvizie e con una folta barba, Il Dott. Babic si muoveva liberamente a Belgrado. I lavoratori della clinica negano di aver conosciuto la sua vera identità Sembra che sia stato scoperto e arrestato mentre cercava di cambiare appartamento.
Il mondo è mortalmente serio riguardo alla “farsa” di Radovan dato che sul presidente Tadic, la polizia e il sistema giudiziario serbo piovono congratulazioni.
L’Aja non sarà mai popolare in Serbia specialmente dopo che il presunto criminale di guerra bosniaco Naser Oric è stato liberato malgrado gli attacchi ai serbi. Sulle rovine fracassate della Yugoslavia non ci sarà mai un’accurata distribuzione della responsabilità ma questo avvenimento rappresenta un passo gigantesco verso un ruolo vitale per una Serbia pacifica e democratica all’interno di un’Europa moderna.
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