19 marzo 2009

Appello del CISDA : Confermati, in gran segreto, i 20 anni a Parwez!


Ecco quanto ci scrive Yaqub, appena rientrato a Kabul dopo il suo giro europeo di incontri per denunciare il caso di suo fratello Parwez Kambakhsh.

“Sfortunatamente la Suprema Corte UN MESE FA ha confermato i 20 anni di prigione al giornalista afgano Sayed Parwez Kambakhsh, MA SENZA INFORMARNE NESSUNO!Hanno deliberato a porte chiuse, senza la presenza di Kambakhsh, nè del suo avvocato, nè della sua famiglia. Nessuno era in tribunale e nessuno è stato informato, l’abbiamo scoperto solo oggi, 8 marzo. Non c’è alcuna differenza tra la prima sentenza a Mazar, emessa in 4 minuti, e quella emessa dalla Suprema Corte. Speravamo che nella capitale ci fosse un po’ più di giustizia e legalità, almeno nel più alto livello del Sistema Giudiziario, ma la loro decisione, presa nel segreto più assoluto, denuncia prima di tutto CHE NON C’E’ GIUSTIZIA in Afghanistan, a nessun livello, ma soprattutto dimostra che HANNO PAURA, perché non c’è neppure il minimo motivo per trattenere Kambakhsh in prigione.
Spero che ora riusciate a capire qual è il livello della giustizia in Afghanistan.Si stanno facendo beffe del più elementare senso di umanità, dei diritti umani, della democrazia, della libertà di stampa per perseguire i loro scopi politici. Sono indifferenti a tutto… Sfortunatamente, questo sta succedendo, ed è tutto vero.
Adesso Kambakhsh è una vittima!!”
CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane) e ISF (Information Safety Freedom) chiedono:
- Agli amici del PEN Italia, PEN della Svizzera Italiana, PEN Catalano, PEN di Copenhagen- Al Pen Club International- Ai giornalisti, ai direttori di Giornali, alle Televisioni, a tutte le Associazioni giornalistiche e per la libertà di Stampa- Ad Amnesty International, Human Rights Watch e alle Associazioni per i Diritti Umani- Alle Associazioni femministe- A tutte le Associazioni umanitarie nazionali ed internazionali- Ai Politici, parlamentari, ai rappresentanti istituzionalidi collegarsi al sito www.isfreedom.org/freekambakhsh.htm e avviare una grande campagna internazionale per la liberazione di Parwiz. Vi chiediamo di far girare il comunicato ai vostri contatti e di raccogliere adesioni SOLO da rappresentanti di organismi collettivi, non da singoli individui.
Grazie.
CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane) – ISF (Information Safety Freedom)

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