11 gennaio 2014

Siria: senza le donne non ci sono tavoli di pace

Dal blog delle Donne in Nero - Italia


 
Le voci delle donne devono essere incluse nel processo di pace, non solo perché sono vittime di guerra, ma anche, cosa più importante, perché le donne sono i costruttori di pace più efficaci. Nel conflitto gli uomini hanno preso le armi, mentre le donne hanno tenuto insieme le comunità. Le donne sono diventate più forti e meglio attrezzate a svolgere un ruolo chiave nel garantire la pace vera.

Mouna Ghanem, fondatrice, Forum delle Donne Siriane per la Pace

 

Negli ultimi anni, accordi di pace in paesi diversi sono crollati ad un ritmo allarmante. La ricerca e l'esperienza sono sempre più rivolte ad una spiegazione - la mancata inclusione di una vasta gamma di parti interessate, in particolare le donne, nei processi di pace.

Quando solo coloro che hanno partecipato al conflitto armato sono chiamati al tavolo delle trattative, ciò che troppo spesso emerge è una tregua armata in cui le voci della maggioranza, e in particolare le donne, non si sentono.

Basandosi su decenni di lotta contro la guerra e contro i tentativi di imporre una "pace" basata sulla volontà di gruppi armati, le donne colombiane della Ruta Pacifica hanno espresso il loro rifiuto di questa situazione con le parole "Né guerra che ci uccide, né pace che ci opprime ". Quelle parole risuonano con tutti coloro i cui destini sono determinati in trattative da cui sono esclusi.


L'esclusione delle donne siriane dal processo mina non solo la promozione e protezione dei diritti umani delle donne, ma riduce anche le possibilità di una pace sostenibile e lo sviluppo futuro per tutti i siriani.
 


Quindi, accogliamo e aderiamo all'iniziativa lanciata da CodePink e di altri gruppi di donne, siriane e internazionali, per un incontro di donne per la pace in Svizzera 20-22 gennaio 2014. 

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