23 ottobre 2012

Francoise Daoud il 25 ottobre al Centro di documentazione delle Donne a Bologna


Francoise Daoud sarà in Italia dal 22 al 28 ottobre, avrà impegni a Bologna nel quadro della rassegna "Segnali di Pace" promossa dalla Provincia di Bologna ( il 25 sarà relatrice nel Workshop Internazionale "Genere ed Economia Solidale"al Centro di documentazione dalle 16 alle 20), avrà inoltre incontri con rappresentanti delle istituzioni e con i media.

Francoise Daoud è docente  di infermieristica e ginecologia alla Betlehem University  , è presidente della Palestinian Working Women Society for Development, una organizzazione femminista che pone al centro l'empowering delle donne e la crescita della loro partecipazione alla vita pubblica e più in generale i diritti delle donne fra cui quelli sessuali e riproduttivi ma resta consapevole di muoversi in un quadro di occupazione militare in cui presupposto indispensabile è la lotta per libertà e giustizia per il popolo palestinese, per il rispetto dei diritti umani, contro la sopraffazione e l'oppressione israeliana e la violenza della colonizzazione dei territori occupati.
E' quindi importante che la sua voce giunga il più possibile diffusamente nel nostro paese dove già si lotta da tempo per i diritti palestinesi e c'è un diffuso interesse nei confronti della zona del mondo dove convivono israeliani e palestinesi in una situazione di asimmetria assoluta che va svelata sempre e comunque mettendo nel contempo in evidenza anche come le donne vivono in quella realtà, con un'ottica di genere che può dare una visione diversa e più completa della realtà.
Questa iniziativa viene da lontano, dal 1987 quando sono nate le Donne in Nero in Israele che in poche, vestite di nero si recavano in Paris Square ogni venerdì a manifestare contro l'occupazione dei territori palestinesi.
Stop Occupation era scritto sulle loro "manine" e striscioni, erano poche e venivano schernite, subivano minacce, sputi erano indicate come traditrici della patria di Israele ma continuavano e crebbero sempre, anche in altri luoghi del mondo come in Italia dove da allora non abbiamo mai smesso di occuparci di questo conflitto caratterizzato da una forte e determinante asimmetria. 
Abbiamo sempre mantenuto relazioni con le donne Palestinesi e le abbiamo sostenute nelle loro lotte contro l'occupazione, per la libertà e per i diritti delle donne con a fianco le israeliane seppure con le difficoltà logistiche date dall'occupazione e il posizionamento su due sponde così diverse che pure scelgono la stessa collocazione, quella della pace, dei diritti umani per tutte/i, della libertà, dell'autonomia palestinese.

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