29 ottobre 2013

Intervista a Patricia Tough a proposito dello Sciopero delle donne

Intervista a Patricia Tough su radio Città Fujiko


"Si tratta di uno sciopero che affronta tutto il tema del femminicidio, non solo l'omicidio delle donne, ma tutte le forme di violenza e discriminazione che le donne subiscono in quanto donne."dice Patricia Tough delle "Donne in Nero"
"Malgrado- continua- ci sia un decreto sul femminicidio, che non ha portato a nessun dibattito, noi sappiamo che il tema del femminicidio è un fatto culturale. Il femminicidio è un dato strutturale, perchè si basa sul nostro concetto di società. Proprio per questo deve cambiare il sistema."
"A differenza di quanto fa il governo, che affronta il problema in maniera securitaria, si deve arrivare -conclude Patricia Tough- ad una condanna sociale del femminicidio attraverso un cambiamento culturale ed un dibattito nella nostra società."

11 ottobre 2013

Oggi Giornata Internazionale delle Bambine



"Il lavoro al posto del gioco. Come spesso i bambini maschi, anche le bambine sono costrette a lavorare. I due terzi di loro, fra i cinque e i 14 anni finisce nei campi. L'altro terzo lavora nei servizi e spesso finisce schiava in case altrui: nel 2008 le stime dell'International labour organization contavano sette milioni e mezzo di lavoratori domestici con meno di 14 anni di età, per la stragrande maggioranza dei casi di sesso femminile. Poi ci sono tratta e prostituzione. Ma ancor prima c'è la sudditanza nei confronti della famiglia e  del compagno. Il 56% dei 150 milioni di ragazze che secondo l'Oms hanno subito violenze sessuali, le ha subite in famiglia. Fra i ragazzi, dei 73 milioni che hanno subito abusi, solo il 25% li ha sperimentati in casa. "
“Il destino delle spose bambine. Poi, c'è il matrimonio. Dove si scopre che nei paesi in via di sviluppo più della metà delle ragazze, il 53%, è convinta che il marito sia autorizzato a picchiare la moglie, in certe circostanze. E che non sanno quasi mai come difendersi dalle malattie come l'Hiv: i ragazzi sono più informati e anche lì, è il marito a decidere.“